Descrizione Progetto

All’interno del museo è fondamentale il percorso che parte dalla terra: solcarla ed ararla affinché possa accogliere semi e piante, curarla coltivandola e nutrendola con acqua e concime. Al centro, la forza delle bestie, guidata dal sapere tecnico degli uomini, fra aratri vanghe, zappe.

Il Bestiame
Delle bestie di solito si occupava il “bifolco”, di solito fratello del capoccia, ed era buona educazione, per ogni ospite che entrava nella stalla salutarlo con un “che Sant’Antonio ve le protegga!”.

Il Terreno
Le vanghe, le zappe, il bidente, gli aratri, gli erpici qui collocati richiamano alla memoria quelli che erano i lavori più duri per i contadini: dissodare e preparare il terreno di uso agrario per una buona crescita delle piante. Il rinnovo (dissodamento), l’assolcatura, l’erpicatura della terra erano le normali pratiche da eseguirsi in ogni campo del podere secondo quanto disposto dalla fattoria nel quadro delle rotazioni adottate.

La Coltivazione
Le tecniche di coltivazione hanno avuto notevoli cambiamenti negli ultimi decenni mezzadrili, soprattutto con la meccanizzazione delle varie lavorazioni agricole; qui si accenna perciò soltanto ad alcuni metodi tradizionali.

Il Concime La fertilizzazione dei terreni costituì, almeno fino all’introduzione dei concimi chimici, uno dei maggiori problemi per l’agricoltura.

L’Acqua Tra i diversi modi di rapportarsi con l’ambiente quello con l’acqua è sicuramente fondamentale per il mondo rurale.

La-Stalla