Descrizione Progetto

Gli attrezzi qui esposti sono quelli legati alle principali colture arboree dell’agricoltura mezzadrile. La cura delle piante, numerosissime in ogni podere, impegnava vari momenti per tutto il corso dell’anno. Salvo le poche maggiatiche tutti i campi erano a coltura promiscua, con filari di viti intercalate da frutti vari, o filari di soli olivi.

C’erano poi i castagni, e capitozze di quercia da cui ricavare frasche da foraggio, i vinchi (salici) per i legacci, gli ontani lungo i fossi per i legni da zoccoli, la casce (acacie) per la legna da ardere e per una buona stanga da carro e altri alberi a cui dedicare le necessarie attenzioni.

Tra i numerosi attrezzi si hanno roncole e pennati per tagliare le macchie e siepi o scacchiare (tagliare i rami secchi) castagni e altri alberi da frutto; forbici, seghetti e gattucci, accettini e asce a doppia punta (malinpeggio) per le potature e le ripuliture (slupature) dei tronchi; le scale e i tipici scalei con asta centrale, adatta all’appoggio tra i rami e i tralci delle viti; le macchine da ramato e le zolfatrici per i trattamenti anticrittogamici; gli strumenti e i materiali per gli innesti.

Questi ultimi venivano praticati con vari metodi da contadini o artigiani specializzati nella difficile operazione e servivano per ottenere varietà migliori e più redditizie (sui castagni e altri alberi da frutto) e, molto più diffusamente, per impiantare varietà nostrali di uva sui vitigni americani.

Per la vendemmia, la raccolta delle olive, dei marroni e della frutta in genere ci si avvaleva di particolari attrezzature: la classica canestra, cesti e canestrini, roncolini, coltelli, forbici da viti, scale e scalei.

Stanza-Piante-e-Raccolti