Descrizione Progetto
Il telaio al centro della stanza costituisce lo strumento essenziale di una delle prevalenti e faticose occupazioni femminili, la tessitura, che seguiva una serie di operazioni preliminari svolte con altri strumenti qui conservati: filatura, ritorcitura, aspatura, dipanatura, preparazione dell’ordito.
Il telaio, necessario per un’attività abbastanza diffusa fino al XIX secolo, non era presente in tutte le case. Il periodo storico e l’area geografica documentata in questo museo attestano la presenza di questo attrezzo solo in alcune famiglie, dove esistevano tessitrici di professione. La produzione di tessuti era limitata al fabbisogno locale, non al commercio. Talora poteva costituire un’attività per conto terzi, come nel caso della produzione di bendaggi ad uso ospedaliero.
Le operazioni preliminari alla preparazione della matassa erano svolte spesso dagli stessi contadini. La coltivazione della canapa, infatti, era comune in ogni famiglia, seppure in quantità limitate. Questo permetteva di disporre del filato necessario per la produzione di biancheria, lenzuola, asciugamani, per la dote delle figlie, oltre a oggetti di corredo e cordame ad uso agricolo.
Tale attività, che nella parte più specialistica era costituita dalla preparazione dell’ordito e dalla tessitura vera e propria, era svolta in prevalenza da manodopera femminile che aveva sulle spalle una lunga esperienza. Si trattava infatti di un lavoro molto complesso, a cui le ragazze erano istruite fino da piccole.
Veniva generalmente svolto in un locale apposito, non necessariamente all’interno della casa.
Esistevano anche telai di dimensioni più piccole, portatili, per la produzione di nastri per orlature (bigherini).