Stanza della Religione e della Scuola

Questa pervadeva ogni aspetto e ogni momento dell’esistenza, e costituisce argomento certamente non affrontabile in queste note. Di seguito si accenna perciò soltanto ai principali aspetti delle tradizioni religiose del mondo rurale. Il paesaggio delle campagne era contrassegnato dai tanti tabernacoli, cappelline, croci campestri con i simboli della Passione che costituivano luoghi di sosta per la preghiera e, nei giorni precedenti l’Ascensione, le tappe delle rogazioni, le processioni con le quali si invocava protezione divina e si benedicevano i campi.
I luoghi del culto e della devozione erano del resto presenti un po’ ovunque: chiese, cappelle, camposanti, santuari mariani ove recarsi in pellegrinaggio almeno una volta l’anno, la Via Crucis; fino ai fontanili ove bagnarsi gli occhi nel giorno di Santa Lucia.

Tra le pratiche devozionali oggi per lo più desuete ricorderemo: la “visita delle sette chiese”, una sorta di pellegrinaggio penitenziale che il Venerdì Santo si faceva ai “sepolcri” delle chiese delle parrocchie vicine; il “fuoco santo” di antica tradizione, che nella nostra zona si accendeva al calar della notte del Sabato Santo; la preghiera del rosario, che un tempo quasi tutte le famiglie contadine recitavano prima di cena riunite intorno al focolare.
Nella casa i segni di religiosità erano sempre presenti e numerosi.

Immagini sacre nelle varie stanze, la Madonna o la Sacra Famiglia, sul capo del letto nelle camere, le piccole acquasantiere, Sant’Antonio nella stalla, il Sacro Cuore sopra l’altarino di una parete della cucina, con un lumino sempre acceso, il Crocifisso e i Santi secondo consuetudini e particolari devozioni.
Sulla pietra della bocca del forno era sovente incisa una croce; in granaio era appesa la croce da barca con i suoi santini, in attesa del momento in cui sarebbe stata posta in cima al cumulo dei covoni (la barca) fatto nell’aia prima della trebbiatura; la fraschettina di olivo benedetto, simbolo di pace e di augurio, si trovava in tutti le stanze e nella stalla.

In una scatola che le donne tenevano nel cassettone erano conservati gli oggetti legati a particolari occasioni e pratiche religiose: la corona del rosario, il libriccino di preghiere, i santini e i “ricordi” di comunioni, cresime o altre celebrazioni, i piccoli contenitori di stoffa, detti brevicini o scapolari di reliquie benedette, da portare indosso sotto le vesti fino al giorno della cresima, insieme alla candida fascia che in quel giorno cingeva la testa del ragazzo; le medagliette, donate da confraternite o frutto di pellegrinaggi, di cui una si portava sempre addosso cucita alla camiciola. Tutto ciò era espressione dei sentimenti di fede, di devozione, di speranza, e di invocazione a Dio, alla Madonna e ai Santi per affrontare le difficoltà esistenziali e le precarietà del mondo agricolo tradizionale.